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al testo di eloisa ticozzi
l’aria che entrava dalla finestra
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L’aria che entrava dalla finestra sembrava voler penetrare la pelle in quest’estate i vestiti hanno aderito al corpo come un sudario. I miei abiti preferiti sono perle ma preferisco rimanere nuda, come un animale senza pelliccia. L’acqua, quando ingoiata punge è dolore d’esistenza. La natura è temperata di violenza quando mangiamo carne, siamo carnefici di bellezza la purezza è dono offerto ai bambini di periferia. Ho occhi grandi, che scorticano la pelle di tutte le strade della città uomini e donne si vestono con accessori, lampadari che pendono dal corpo senza alcuna visibilità. Ogni creazione è sinapsi di colori, acceso arcobaleno della mucosa dell’universo.
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eloisa ticozzi
- 29/09/2017 19:29:00
[ leggi altri commenti di eloisa ticozzi » ]
Grazie annalisa per lappunto critico un caro saluto
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Annalisa Scialpi
- 28/09/2017 12:53:00
[ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]
Cè molto, in questa poesia.
Colpisce il desiderio di purezza che vi si coglie.
Io lavorerei un po sull amalgama musicale del testo.
Un caro saluto. Annalisa Scialpi
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eloisa ticozzi
- 28/09/2017 11:37:00
[ leggi altri commenti di eloisa ticozzi » ]
Grazie Klara, ti ringrazio molto per il tuo commento. Faccio quel che posso e cerco di migliorare, questa strada è impegnativa; è difficile trovare sempre nuove idee da proporre, purtroppo non tutte le poesie "mi riescono" bene anche se penso che ogni opera brutta o bella sia parto dellanima. A presto...
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Klara Rubino
- 28/09/2017 10:38:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Ho apprezzato in modo particolare la parte finale:
Ho occhi grandi,
che scorticano la pelle
di tutte le strade della città
uomini e donne si vestono
con accessori, lampadari
che pendono dal corpo
senza alcuna visibilità.
Ogni creazione è sinapsi di colori,
acceso arcobaleno
della mucosa dell’universo.
Complimenti.
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